Ragusa

Ragusa, inserita nel 2002 nella World Heritage List UNESCO, è una delle città d’arte più importanti d’Italia, grazie alle svariate ricchezze artistiche e archeologiche, eredità della sua storia plurimillenaria. Originariamente sorta su una ripida collina con profonde vallate su tre lati, a seguito dell’imponente terremoto del 1693, che segnò buona parte della Sicilia sud-orientale, venne quasi totalmente distrutta.
Oggi si erge in due parti: Ibla, il nucleo più antico, e Ragusa Superiore, la città alta più moderna.

Scalinata Santa Maria delle Scale, Ragusa Ibla
A.Destefa, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons

Scalinata Santa Maria delle Scale, Ragusa Ibla.
Affascinante combinazione urbanistica è la pianta, con un moderno reticolato nella città nuova e con i tortuosi vicoli a Ragusa Ibla, che conserva immutata la sua atmosfera di borgo medievale dove, dopo il terremoto, risorse con gli eleganti palazzi, massima espressione del Barocco siciliano. I muri a secco, i campi indorati dal grano, le masserie, gli uliveti e gli alberi di carrubo, le spiagge sabbiose arricchiscono il paesaggio, retaggio storico di civiltà dalla Grecia al Liberty. Insostituibile scenario nella letteratura, oggi Ragusa è il set cinematografico più ambito in Sicilia.

In un abbraccio di sapori e odori, profumi e colori, la città propone un vorticoso coinvolgimento dei sensi, attraverso la scoperta di prodotti tipici d’eccellenza.

Cattedrale San Giovanni, Ragusa

A 15 km da Ragusa, nel cuore della campagna ragusana, è possibile visitare il Castello di Donnafugata. Il palazzo subì diverse modifiche nel corso del tempo, fino a quando divenne nel XIX secolo la dimora di villeggiatura del barone Corrado Arezzo de Spuches di Donnafugata, al quale si deve l’attuale aspetto. Il castello con il suo loggione in stile gotico veneziano, le torri quadrate, la balconata a sesto acuto, l’immenso parco ricco di vegetazione esotica, un labirinto, le grotte artificiali, è una delle mete più spettacolari della provincia. Oggi il Castello di Donnafugata accoglie la Collezione Arezzo di Trifiletti, “Tre secoli di moda”, eccezionale raccolta di abiti antichi.

La cattedrale
Cattedrale di San Giovanni
Dedicata a San Giovanni, si eleva imponente presso l’incrocio dei due viali principali di Ragusa superiore, via Roma e Corso Italia. Fu costruita a partire dal 1694 e prospetta con un’ampia terrazza pensile sulla piazza San Giovanni. La larga e movimentata facciata è affiancata da una massiccia torre campanaria terminante a cuspide. All’interno, a tre navate, le cappelle ottocentesche sono decorate da pregiati stucchi.

S. Maria delle Scale

 

È una piccola chiesa fondata per i cistercensi nel XIV secolo, nei pressi della lunga scalinata che collega Ragusa superiore a Ragusa Ibla. Fu riedificata in seguito al terremoto, conservando, all’esterno, l’originale portale ed il pulpito gotici e, all’interno, quattro cappelle con le arcate gotiche e rinascimentali.

Giardino Ibleo

Giardino Ibleo
Flickr: ♥ Carmen ♥, CC BY-SA 2.0, via Wikimedia Commons

È il parco comunale a Ragusa Ibla. Al suo interno c’è la Chiesa di San Domenico. Poco lontano la Chiesa dei Cappuccini, la cui importanza è legata al fatto che in essa è conservato un trittico dipinto da Pietro Novelli e l’antico portale della diruta chiesa di San Giorgio Vecchio, pregevole esempio d’architettura gotica.

Il Duomo

Duomo San Giorgio
Pallotron/Angelo Failla, CC BY-SA 2.0, via Wikimedia Commons

Intitolato a San Giorgio, domina alto sulla piazza Duomo dalla cima di un’imponente scalinata che conduce al portale sormontato da bellissimi altorilievi raffiguranti scene dal martirio di San Giorgio. La facciata altissima e slanciata, quasi a voler raggiungere il cielo, è un capolavoro di Rosario Gagliardi (che firmò anche, tra l’altro, la simile, splendida facciata di San Giorgio a Modica). All’interno, a croce latina, spicca il maestoso organo Serassi, dal 1881 chiamato Organum Maximum, in quanto il più grande che sia mai stato costruito dalla ditta Serassi. Oltre agli archi e alle volte decorate, risaltano 33 vetri istoriati, dodici dei quali rappresentano episodi del martirio di San Giorgio, il santo protettore di Ibla (San Giovanni lo è di Ragusa superiore).

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