Agrigento

La Valle dei Templi

In una valle incantata, coi mandorli fioriti, si trova il più imponente insieme monumentale di tutta la Magna Grecia. Anche in questa commistione tra l’ambiente culturale definito dall’uomo e dal paesaggio naturale vi risiede il fascino unico di questo sito. La valle dei templi è sicuramente la più importante testimonianza dell’antica cultura classica di questi luoghi. Riunisce i templi degli dei e delle dee oltre alla zona delle necropoli e dei santuari extra-moenia.

Il tempio di Eracle (Ercole) è il più antico, il dio era venerato con particolare attenzione dagli Akragantini. Al suo interno vi era una statua di bronzo raffigurante lo stesso Ercole, amato come eroe nazionale. Il tempio venne distrutto da un terremoto, oggi ci rimangono solo otto colonne.

Il tempio della Concordia si trova lungo la via Sacra, anch’esso eretto verso il V secolo, oggi è quello meglio conservato. Nel VI secolo fu trasformato in edificio sacro. Il nome Concordia deriva da un’iscrizione latina ritrovata nelle vicinanze del tempio stesso.

Il tempio di Vulcano risalente al V secolo doveva essere una costruzione imponente, oggi ci rimane ben poco. Nelle fondamenta furono rinvenuti i resti di un tempietto arcaico.

La tomba di Terone, in prossimità della Porta Aurea, un imponente monumento di pietra tufacea, di forma piramidale eretto per ricordare i caduti nella seconda guerra punica.

Il tempio di Esculapio fu costruito ben fuori delle antiche mura della città, luogo di pellegrinaggio dei malati che chiedevano di essere guariti. Le pareti del tempio erano ricoperte dalle scritte dei malati che ottenevano la guarigione.

Il tempio di Giunone Lacinia – Il suo nome, come quello del vicino Tempio della Concordia, è convenzionale (frutto di una confusione con il tempio di Hera a Crotone), ma è bello pensare che questo tempio, posto spettacolarmente su un dirupo, nella parte sommitale est della magica collina, possa aver ospitato il culto della dea della fecondità. Le tracce di fuoco, straordinariamente ancora ben visibili sulle mura della cella, richiamano all’infausto 406 a.C. quando anche questo magnifico tempio, quasi del tutto identico a quello della Concordia, venne distrutto dai  Cartaginesi. Nei pressi sono ancor ben visibili un grande altare per i sacrifici (ad Est) ed un tratto di strada profondamente solcato dalle ruote dei carri, proveniente dalla porta III della città.

Il tempio di Castore e Polluce (Dioscuri) i leggendari gemelli nati dall’unione della regina di Sparta con Giove. Esso è diventato il simbolo della città di Agrigento, oggi conserva solo quattro colonne.

Il tempio di Zeus Olimpico (Giove) venne edificato per ringraziare il dio Zeus in occasione della vittoria del 480 a.C. degli Agrigentini sui Cartaginesi. Qui si trovano i telamoni, gigantesche statue con sembianze umane.

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